
Titolo: Il Processo Mitford
Autore: Jessica Fellowes
Casa editrice: Neri Pozzam
Genere: Giallo storico
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 320
Jessica Fellowes, nipote dell’acclamato autore britannico Julian Fellowes, è scrittrice e giornalista, conosciuta per essere l’autrice di cinque libri sui retroscena della celebre serie TV Downton Abbey, molti dei quali sono apparsi nella lista dei bestseller del New York Times e Sunday Times. Ex vice direttrice di Country Life e giornalista del Sunday Mail, ha scritto per diverse testate tra cui il Daily Telegraph, il Guardian, il Sunday Times e The Lady. Neri Pozza ha già pubblicato L’assassinio di Florence Nightinghale Shore. I delitti Mitford (2017) e Morte di un giovane di belle speranze (2018), primi due capitoli di una serie di gialli ambientati negli anni Venti.

Trama:
Inghilterra, 1932. Una fede d’oro brilla alla mano sinistra di Louisa Cannon, il segno tangibile che la dama di compagnia di casa Mitford, è finalmente convolata a nozze con Guy Sullivan, sergente del Dipartimento d’investigazione criminale di Londra. Louisa non sta nella pelle, dopo anni al servizio dei Mitford, può finalmente congedarsi dall’illustre famiglia e, visto che Guy le ha pagato un corso di stenografia, trovare magari lavoro negli uffici del Tribunale. Così, quando Nancy, l’audace e socievole primogenita dei Mitford, le propone di accompagnare in una crociera di tre settimane Lady Redesdale, Diana, Unity e Decca, Louisa non esita a declinare con fermezza l’invito. Lo scopo di Nancy è chiaro: allontanare Diana dal suo amante, Sir Oswald Mosley, il fondatore dell’Unione britannica dei fascisti, l’impenitente donnaiolo che la scrittrice di casa Mitford ha battezzato Sir Orco. Tuttavia, quando uno sconosciuto col mento lungo e la carnagione giallastra si presenta al cospetto di Louisa e, a nome del governo britannico, le rivolge lo stesso invito, la ex dama di compagnia di casa Mitford non può fare altro che ascoltare e assentire. Il governo ha bisogno che lei parta per la crociera e sorvegli Diana Guinness e sua sorella minore, la signorina Unity Mitford, entrambe iscritte all’Unione britannica dei fascisti, annotando ogni loro incontro, ogni movimento insolito. Ne va della salvezza della Gran Bretagna. A bordo della Princess Alice, una delle navi più recenti della Empire Line, Louisa cerca di tenere fede al suo impegno per la salvezza del paese. Tra partite di bridge e passeggiate sul ponte osserva con cura ogni minimo gesto delle due sorelle. Il viaggio prende tuttavia una piega amara e inaspettata quando un passeggero, Joseph Fowler, viene trovato brutalmente assassinato nella sua cabina. Tornati a Londra, il caso è affidato all’avvocato Tom Mitford e Louisa, suo malgrado, si ritroverà coinvolta nell’indagine… Quarto capitolo della fortunata serie dei Delitti Mitford, Il processo Mitford vede nuovamente protagoniste le leggendarie sorelle Mitford nell’Inghilterra degli anni Trenta, anni di furori ideologici, tradimenti, passioni proibite e giochi pericolosi.
Opinione:
Ne Il Processo Mitford di Jessica Fellowes quarto libro della fortunata serie che ha per protagoniste le eccentriche sorelle Mitford, edito da Neri Pozza e tradotto da Alessandro Zabini siamo immersi nella Gran Bretagna degli anni 30 del Novecento.

È un periodo storico davvero particolare quello che si accinge a narrare la Fellowes. In questo capitolo della saga, le protagoniste saranno Diana e Unity, il cui comune denominatore risulta essere sempre lei, Louisa Cannon, prima cameriera di casa Mitford, ora novella sposa del poliziotto Guy Sullivan, il cui banchetto nuziale viene interrotto dalla prima manifestazione dei simpatizzanti del partito fascista inglese di Sir Oswald Mosley. Sarà proprio Guy ad essere incaricato di ripristinare l’ordine durante la manifestazione fascista.
Poco importa che Guy sia stato costretto a lasciare i festeggiamenti per il matrimonio a causa di impegni lavorativi perché la felicità di Louisa è comunque alle stelle. Ha sposato l’uomo che ama, può finalmente lasciare casa Mitford e studiare per diventare dattilografa negli uffici del tribunale.
Tutto sembra andare per il verso giusto nella sua vita tranquilla fino a quando un losco figuro la avvicina chiedendole di aiutare il Governo Britannico a contrastare la forza incalzante del partito Fascista, proponendole di diventare una spia. Dovrà imbarcarsi a bordo della Princess Alice, la lussuosa nave dell’Empire Line, come cameriera personale di Lady Redesdale e delle figlie Diana, conclamata amante di Sir Oswald Mosley e la sorella minore Unity per spiare le loro conversazioni ed annotare possibili passi falsi durante la crociera che le condurrà prima in Italia e, successivamente in Grecia.

Louisa è profondamente combattuta in quanto da una parte non vorrebbe lasciare il marito di cui è profondamente innamorata allo stesso tempo però la convivenza forzata sotto lo stesso tetto dei suoceri inizia a starle stretta ragion per cui finisce per accettare di imbarcarsi sulla lussuosa nave e assolvere al suo compito di “agente segreto”.
A bordo il delitto non si fa attendere. L’architetto di successo Joseph Fowler viene trovato in fin di vita nella sua lussuosa cabina dopo esser stato selvaggiamente percosso con un mazzuolo. La moglie Ella che viene ritrovata in stato di shock nella loro cabina, appare da subito la maggior indiziata. Fonti vicine alla coppia affermano che i due avevano un rapporto burrascoso a causa dei debiti di lui e della relazione clandestina che la signora Fowler intrattiene con uno dei camerieri di bordo.
Per fortuna il sergente Guy Sullivan, marito di Louisa si trova sulla nave e può assumere la titolarità delle indagini. A Louisa spetterà il compito di aiutare il marito nell’indagine per omicidio e spiare al contempo Unity e la pericolosa amicizia che la giovane Mitford intrattiene con Wofgang von Bohlen, rampollo di una facoltosa dinastia industriale tedesca e fervente nazista.
Il viaggio per mare si trasforma in un disegno criminale degno di Agatha Christie. L’indagine per l’omicidio di Joseph Fowler verrà portata a compimento attraverso un’alternanza narrativa temporale di due anni che separa il delitto dal processo affidato a Tom Mitford che risulterà essere carico di svolte inaspettate, in un’indagine che appare sia psicologica che sociale.

Il microcosmo dorato della nave fatto di agi, cene, divertimenti e lussuria è offuscato da tradimenti, vizi, vendette e legami pericolosi. Persino in alto mare, fra acque azzurre e profonde, i vizi e le colpe degli uomini e delle donne sono gli stessi che avvengono sulla terra ferma.
Jessica Fellowes, autrice de Il processo Mitford ha il merito di puntare i riflettori del panorama editoriale internazionale su un aspetto poco conosciuto della storia del Novecento: la nascita e l’affermazione della BUF: British Union of Fascists, proiettando il mistero da lei ideato negli anni tra il 1933 e il 1935.
Quegli stessi anni che videro il reale coinvolgimento storico di due Mitford nello sviluppo e nella conseguente crescita del BUF: la quartogenita Diana che dopo essersi separata da Bryan Guinnes divenne l’amante e poi la seconda moglie del fondatore Oswald Mosley, e Unity, la terzultima delle sorelle che, fanatica dell’ideologia nazista, divenne amante di Hitler e, secondo alcune indiscrezioni, sua fidata suggeritrice.
Il quarto libro della saga de I delitti Mitford contiene tutti gli ingredienti che hanno decretato il successo dei titoli precedenti: una sapiente miscela di invenzione e ricerca storica, vivacità dei caratteri e ambientazione ben descritta e verosimile.
Ma le sorelle Mitford non sono gli unici personaggi ispirati a personalità realmente esistite, basti pensare, ad esempio a Wolfgang von Bohlen, l’atletico spasimante di Unity a bordo della Princess Alice che incarna di certo i più puri caratteri della razza ariana, in quanto ispirato a uno dei rampolli della dinastia industriale Krupp.
Altro grande protagonista indiretto de “Il processo Mitford” è Sir Oswald Mosley capo del partito fascista britannico, personaggio egregiamente descritto e ben caratterizzato all’interno del romanzo della Fellowes. È proprio grazie al suo carisma e alle sue doti oratorie che la stampa inglese dell’epoca lo indicò tra i possibili candidati alla carica di Primo Ministro. Successivamente, l’Unione Fascista Britannica riscosse un crescente successo, soprattutto grazie agli ideali di libertà individuale, di benessere comune e di difesa dell’interesse nazionale propugnati dal suo fondatore. Tutti ideali in netta antitesi con l’individualismo tipico della mentalità borghese che imperava nell’Europa degli anni Trenta.

Anche l’omicidio di Joseph Fowler e la messa sotto accusa della moglie Ella e del suo amante Jim Evans traggono spunto dal celebre processo dell’epoca che vide protagonisti Alma Rattenbury moglie dell’architetto Francis Rattenbury vittima del caso, e l’amante di lei, Percy Stoner che all’epoca prestava servizio come autista della coppia.
Perfino il misterioso Iain, che recluta Louisa Cannon nell’inedito ruolo di spia, è stato ispirato a Maxwell Knight che risulta essere il più celebre reclutatore britannico dell’MI5 (Military Intelligence, Sezione 5) dalla cui figura storica Ian Fleming ha tratto ispirazione nella creazione del suo James Bond.
Inizialmente ho trovato difficoltà nella lettura che procedeva lenta, complice il fatto che fossero trascorsi mesi dall’ultima volta che avevo letto le vicende delle sorelle Mitford e ho fatto un po’ fatica a ricordare tutti i vari collegamenti tra i personaggi ma lo stile della Fellowes è comunque riuscito ad incollarmi alle pagine de “Il processo Mitford”. Superato il primo centinaio di pagine, la lettura è stata tutta in discesa! Come sempre nei libri della Fellowes, niente è lasciato al caso e alla fine tutti gli spunti, i piccoli indizi, i personaggi e le loro scelte trovano un loro perché.

Tra i quattro titoli della saga I delitti Mitford finora pubblicati, Il processo Mitford è sicuramente il mio preferito in quanto risulta essere il romanzo che tratta maggiormente e in modo più ampio tematiche politiche rispetto ai suoi predecessori. Prendendo spunto dalla passione di Diana e dall’ingenuità di Unity, la Fellowes offre uno spaccato molto preciso di quella che doveva essere la società inglese nel periodo a cavallo tra le due guerre.
È vero che l’avanzata al potere del nazionalsocialismo in Germania spaventava la gran parte degli inglesi, ma c’era anche un nutrito gruppo che considerava questo mostro nero una nuova linfa per l’Europa. I motivi di tutto ciò erano molteplici ma ebbe sicuramente un grande peso nell’avanzata di tale movimento il fascino che in qualche modo la figura di Hitler che, come sappiamo era un egregio oratore, riusciva a suscitare in persone ambiziose quanto Unity Mitford. La società rappresentata da Jessica Fellowes ne Il processo Mitford è una società in continuo divenire e le sorelle Diana e Unity la rappresentano in pieno con i loro pregi e con i loro difetti.

L’azione e l’avventura non solo non mancano in questo libro ma, addirittura ne sono il vero punto forte. Tuttavia, devo assegnare un punto di demerito al personaggio di Louisa che questa volta ho sentito estremamente debole. Mai come in questo quarto episodio mi ha infastidita nel suo continuo tentennare e nella rappresentazione di quel disprezzo mal celato nei confronti delle Mitford. Spero che nel prossimo capitolo della saga il personaggio di Louisa possa riprendere in mano le redini della propria vita riuscendo a destreggiarsi con i cambiamenti che essa comporta.
Jessica Fellowes dedica il suo quarto romanzo al gigante dell’editoria Hope Dellon e nel fare ciò rinnova l’amore per i libri che deve essere generoso ma anche esigente. La lettura de Il processo Mitford è risultata a tratti divertente, a tratti carica di suspense, non scevra di spunti di riflessione ma soprattutto estremamente interessante per aver portato all’attenzione pubblica alcune pagine inedite della storia britannica del periodo compreso tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l’inizio della seconda.
Stile: 8,5/10
Contenuto: 9/10
Piacevolezza: 8.5/10
Voto complessivo: 8.5/10.
Buona Lettura!
Consu